22 aprile 2011
Missioni
Cari amici, l'anno scorso vi mandai gli auguri il venerdì santo. Auguri che raccoglievano le emozioni di questi giorni particolari per la Chiesa e speciali per la nostra vita. Oggi è sabato santo e tutta la Chiesa attende la Risurrezione gloriosa di Gesù. Anche noi attendiamo questa Risurrezione. Se non vogliamo passare la nostra vita nell'attesa, dobbiamo già da ora fare vivere da risorti. Sappiamo infatti che Gesù è in tutti noi che formiamo il Suo Corpo: voi nelle vostre case e con le vostre occupazioni, preoccupazioni, le vostre attese, le vostre speranze; noi, in questo paese lontano e così diverso dal nostro, con tante persone (anche loro Corpo di Gesù) che attendono il giorno della Risurrezione, il giorno del passaggio del Signore, il giorno della liberazione e intanto vivono anche loro nella speranza e nell'attesa. Questo ci spinge ad aiutarli ed aiutarci ad essere la Risurrezione.
La Risurrezione passa dall'impostazione di una vita nuova, una vita da risorti, tutta da reinventare e da vivere. Il peccato è stato lavato dal sangue di Gesù e la la nostra Risurrezione parte da scelte di vita più consapevoli e aderenti al nostro essere Suo Corpo.
Non sono in grado di mandarvi una bella immagine, espressiva, della Risurrezione. Per questo vi chiedo di chiudere gli occhi e di... sognare.
Sicuramente vi passerà davanti l'immagine più appropriata, più significativa e più vostra, quella che unisce la Risurrezione di Gesù e la nostra, perché noi siamo il Cristo vivo oggi, che cammina per le nostre vie e che testimonia la vita, la Risurrezione.
A tutti quindi facciamo i nostri carissimi auguri per una Pasqua serena, aperta alla speranza, condivisa, impegnata:
p. Alberto, p. Ottavio, P. Giorgio, fra Manolo, Gigi, Francesco, Rita, Françoise, Lilli, Paolo, Roberta