4 Dicembre 2004
Missioni

Dicembre 2004 Sabato

All’aeroporto di Città del Messico, dove giungo senza alcun problema, trovo Pedro ad accogliermi. Mi ero premunito di un cartello con su scritto il nome della moglie di Pedro, Araceli. Queste due persone, amiche del padre Daniele Cara, sono i miei ospiti.
Pedro, poverino, si fa carico della mia pesantissima valigia fino alla sua macchina e poi si parte alla volta della città. Città del Messico mi piace subito, anche se pure qui bisogna stare attenti al fattore sicurezza ed ogni volta che mi siedo in macchina Pedro mi ricorda di mettere la sicura allo sportello.
Sembra una città europea, con l’imponenza però dei suoi palazzi da capitale di un impero, con le sue strade larghe e pulite e con il suo intenso traffico.
Araceli e Ana Ximena, la splendida bambina dei miei ospiti, sono a un ricevimento per un battesimo e così anch’io vi prendo parte.
Pedro è una persona molto preparata (scoprirò poi che è architetto), mite e sempre tranquillo, proprio come da noi sono descritti i messicani. Araceli è una donna bella e dinamica e che ha il carisma dell’organizzazione: è bravissima a programmare. Ana Ximena è una bimba bellissima di due anni con degli occhi vivacissimi e luminosissimi. Il padre Daniele è amico di famiglia ed ha battezzato la bambina e mi ha trovato questa sistemazione a Città del Messico perché io voglio andare a visitare la Guadalupana.
Qui sanno già di questo mio desiderio e quindi a un certo punto lasciamo il rinfresco del battesimo  e puntiamo al santuario della Madonna.
Il traffico è intensissimo, come in ogni città che si rispetti e quindi impieghiamo un bel po’ prima di arrivare.

Appena al santuario, andiamo nella sacrestia perché vorrei celebrare la santa messa. Mi accolgono con tantissima gentilezza e vengo indirizzato a un altare, nell’anello superiore dell’immenso santuario, dirimpetto all’immagine della Madonna e all’altare maggiore.
È in corso la trasmissione televisiva di 24 ore per Telethon che fanno anche da noi. Si canta e si prega. È presente una star della canzone messicana e tanti bambini. Non disturbano affatto nella celebrazione della messa. Tutta la famiglia che mi ospita: Pedro, Araceli e Ana Ximena, partecipa alla messa e i due sposi fanno la comunione. Mi sono commosso durante la messa e si sono commossi anche i miei due nuovi amici. Desideravo tanto questo momento e sono contento che finalmente sia arrivato.
Dopo la messa, ringraziati gli incaricati della sacrestia, ci fermiamo sotto il quadro della Madonna a pregare ed è il momento nel quale alla mia mente si affollano tante persone, tante necessità, tante richieste che mi porto nel cuore. La Guadalupana mi guarda dolcissima e sembra rassicurarmi che troverò spazio nella programmazione di Dio.
Nella sacrestia c’è un’immagine uguale a quella della nostra chiesa di Città del Guatemala, anche questa certificata dal cardinale e anche questa eseguita con il laser.
Usciti sul piazzale fuori dal nuovo immenso santuario circolare, visito l’antico santuario dove tante persone sono in preghiera e poi tornato sul sagrato, assisto al flusso continuo di pellegrini che arrivano non solo alla spicciolata, ma in gruppi organizzati, con i costumi più diversi: da quelli Aztechi a quelli moderni di bande musicali e divise di ogni foggia. Arriva anche un gruppo di ciclisti che vengono da 600 chilometri di lontananza: sono tutti qui per la Vergincita e tutti cantano, ballano, suonano: è una vera festa!
Arriva l’ora del rientro e si va a cena in un locale caratteristico argentino dove si mangia benissimo soprattutto carne cucinata in tutte le maniere. Era da quando sono partito dall’Italia che non mangiavo così bene!
A dormire vengo condotto in un albergo a 4 stelle, nonostante le mie rimostranze per voler passare la notte a casa dei miei ospiti.
Sono molto stanco per una giornata così piena e appena mi corico mi addormento.

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