Eucaristia e celebrazione

Catechesi

 

 

Il Sacramento dell'Eucaristía (sempre dal Cat. Pio X)  Capo IV Eucaristia

§ 1. Sacramento, istituzione, fine.

DEFINIZIONE L'Eucaristia è il sacramento (genere) che, sotto le apparenze del pane e del vino, (differenza specifica) contiene realmente Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Nostro Signore Gesù Cristo per nutrimento delle anime.

317. Qual è la materia dell'Eucaristia?

Materia dell'Eucaristia è il pane di frumento e il vino di uva.

318. Qual è la forma dell'Eucaristia?

Forma dell'Eucaristia sono le parole di Gesù Cristo Questo é il Corpo mio; questo é il Calice del Sangue mio... sparso per voi e per molti a remissione dei peccati.

319. Chi è ministrò dell'Eucaristia?

Ministro dell'Eucaristia è il sacerdote il quale, pronunziando nella Messa le parole di Gesù Cristo, cambia il pane nel Corpo e il vino nel Sangue di Lui.

320. Gesù Cristo quando istituì l'Eucaristia?

Gesù Cristo istituì l'Eucaristia nell'ultima Cena, prima della sua Passione, quando consacrò il pane e il vino, e li distribuì agli Apostoli come Corpo e Sangue suo, comandando che poi facessero altrettanto in sua memoria.

……

328. Quando diventano Corpo e Sangue di Gesù il pane e il vino? Il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Gesù al momento della consacrazione.

329. Dopo la consacrazione non c'è più niente del pane e del vino?

Dopo la consacrazione non c'è più né pane né vino, ma ne restano solamente le specie o apparenze, senza la sostanza.

330. Che cosa sono le specie o apparenze?

Le specie o apparenze sono tutto ciò che cade sotto i sensi, come la figura, il colore, l'odore, il sapore del pane e del vino.

331. Sotto le apparenze del pane c'è solo il Corpo di Gesù Cristo, o sotto quelle del vino c'è solo il suo Sangue?

No, sotto le apparenze del pane c'è tutto Gesù Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità; e così sotto quelle del vino.

332. Quando si rompe l'ostia in più parti, si rompe il Corpo di Gesù Cristo?

Quando si rompe l'ostia in più parti, non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma solamente le specie del pane; e il Corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte.

333. Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo? Si, Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo. 334. Perché si conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?

La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese, perché i fedeli l'adorino, perché la ricevano nella comunione, e perché sentano in essa la perpetua assistenza e presenza di Gesù Cristo nella Chiesa.

 

PER ME VIVERE È CRISTO

"Questo sacramento ci trasforma nel Corpo di Cristo, in modo che siamo ossa delle sue ossa, carne della sua carne, membra delle sue membra"   Sant'Alberto Magno

L'Eucaristia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana». Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 11.

L'eucaristía, o comunione, o santa cena, per gran parte delle Chiese cristiane, è il sacramento istituito da Gesù Cristo durante l'Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte. Il termine deriva dal greco ε?χαριστ?ω (eucharisteo: 'ringrazio, rendo grazie'). Il Nuovo Testamento narra l'istituzione dell'eucaristia in quattro passi:

 1Corinzi 11,23-25; Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20.

1 Corinzi 11

24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me.

Matteo 26

26Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». 27Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. 29Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio».

Marco 14
22 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. 25 In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».

Luca 22

19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».

Giovanni pur dedicando all'ultima cena ben 5 capitoli del suo Vangelo (contro parte di un capitolo negli altri Vangeli) non parla dell'istituzione dell'Eucaristia. I commentatori dicono che è perché ne ha parlato nel Cap. 6: il discorso del pane di vita alla sinagoga di Cafarnao.

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Il "fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me" (1Cor 11,25). Introduce il concetto di memoriale "ricordo attualizzante": categoria biblica del memoriale (zikkaron; anamnesis; memoria) (Walter Kasper: Sacramento dell'unità. Eucaristia e Chiesa, (= Giornale di teologia 305), Queriniana, Brescia, 2004).

La celebrazione dell'Eucaristia è appunto questo: il Memoriale della cena e della Passione del Signore e cioè ringraziamo, rendendo attuali questi momenti della salvezza che non sono un ricordo-ricordare ma un vivere-rivivere. Se io ricordo una cena, dopo non solo non mi sono levato la fame ma, forse ne ho più di prima.

Quando celebriamo il memoriale riviviamo la Cena e la Passione che avvengono nel momento stesso della celebrazione. Il memoriale - attualizzazione della celebrazione - vuol dire che i meriti di quell'evento, ora attualizzato, diventano attuali, presenti e cioè che la santa Messa ha, qui e ora, in questa celebrazione, i meriti della salvezza operata con la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.

I primi cristiani designano le loro assemblee eucaristiche con l'espressione: "Frazione del pane", perché questo rito, tipico della cena ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e distribuiva il pane come capo della mensa, soprattutto durante l'ultima Cena.  Da questo gesto i discepoli lo riconosceranno dopo la sua risurrezione (Es. Emmaus, Lc 24,30s). Con l'espressione "comunione" intendono significare che tutti coloro che mangiano dell'unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con lui e formano in lui un solo corpo: la Chiesa.

Sant'Ireneo di Lione (130-202 circa), Adversus haereses, 4, 18, 5: SC 100, 610 (PG 7, 1028).

 

La prima comunità cristiana

Atti 2,42-46

42 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 

Frazione del pane, con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche.  

Atti 20,7-12

7 Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte. 8 C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti; 9 un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto. 10 Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!». 11 Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. 12 Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.

Il primo annunzio dell'Eucaristia ha provocato una divisione tra i discepoli (Gv 6,22-71), così come l'annunzio della passione li ha scandalizzati: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?» (Gv 6,60). L'Eucaristia e la croce sono pietre d'inciampo. Si tratta dello stesso mistero, ed esso non cessa di essere occasione di divisione: «Forse anche voi volete andarvene?» (Gv 6,67): questa domanda del Signore continua a risuonare attraverso i secoli, come invito del suo amore a scoprire che è lui solo ad avere «parole di vita eterna» (Gv 6,68) e che accogliere nella fede il dono della sua Eucaristia è accogliere lui stesso.

Poiché questo pane e questo vino sono stati «eucaristizzati», come tradizionalmente si dice, «questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato». Cf San Giustino (2° secolo)Apologia, 1, 65-66: CA 1, 180 (PG 6, 428).

DIDAKÈ (Circa anni 90)

Capitolo 9

1. Riguardo all'eucaristia, così rendete grazie:

2. dapprima per il calice: Noi ti rendiamo grazie, Padre nostro, per la santa vite di David tuo servo, che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo.

A te gloria nei secoli.

3. Poi per il pane spezzato: Ti rendiamo grazie, Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo. A te gloria nei secoli.

4. Nel modo in cui questo pane spezzato era sparso qua e là sopra i colli e raccolto divenne una sola cosa, così si raccolga la tua Chiesa nel tuo regno dai confini della terra; perché tua è la gloria e la potenza, per Gesù Cristo nei secoli.

5. Nessuno però mangi né beva della vostra eucaristia se non i battezzati nel nome del Signore, perché anche riguardo a ciò il Signore ha detto: «Non date ciò che è santo ai cani». (cap. 9)

"Capitolo 14

1. Nel giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane e rendete grazie dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro.

2. Ma tutti quelli che hanno qualche discordia con il loro compagno, non si uniscano a voi prima di essersi riconciliati, affinché il vostro sacrificio non sia profanato.

3. Questo è infatti il sacrificio di cui il Signore ha detto: «In ogni luogo e in ogni tempo offritemi un sacrificio puro, perché un re grande sono io - dice il Signore - e mirabile è il mio nome fra le genti».  (Didaché cap 14)

 

La Comunione: Chi non mangia… chi mangia… Gv.6,53 Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 58 Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

Semìni:

1 - Non si mangia perché non confessati: ma non si mangia perché abbiamo peccato: scelta di vita sbagliate.

2 - Pane e vino sono cibi comuni e usuali nelle nostre mense: comunione non evento straordinario ma comune e usuale.

 

Nota Bene. Trovate un'altra riflessione sull'Eucaristia e sulla "necessità di mangiare" a questo link sulla pagina del Centro Giovanile Domenicano: http://www.predicazione.it/cgd/Gruppo_giovanile/rifless_sulla_eucaristia.html

 

 

Selargius 16 luglio 2020 Festa della Madonna del Carmine