RISONANZE: Gabriela Spiga
Giubileo Domenicano

GABRIELA SPIGA

Riflessioni

Bisogna confermare e ricordare quanto il Padre Spirituale Alberto ci sorprenda ogni volta che mette in cantiere un progetto, ogni volta che mette in moto il suo mandato nell’Ordine dei Predicatori con effetti speciali e accattivanti.

Durante le catechesi che Padre Alberto ci ha riservato prima della partenza, ho potuto conoscere la storia e, nello stesso tempo, la missione di alcuni domenicani, come il Beato Angelico (attraverso la proiezione del filmato a lui dedicato… bellissime le sue pitture), Santa Caterina (attraverso la visione del film dedicato alla sua vita... donna coraggiosa e straordinaria), o ancor di più attraverso la lettura di alcune biografie nei testi a loro dedicati.  Solo questa premessa conferma che il nostro carissimo Padre Alberto è sorprendente!

Per questo non mi resta che ringraziarlo! per la sua disponibilità, la sua attenzione, il suo coraggio verso tutti noi partecipanti al pellegrinaggio.

Padre Alberto fattelo dire: sei Grande!

Se mi soffermo e riassumo alcune tappe del pellegrinaggio, lungo la strada, mi accorgo che la prima tappa a Santa Sabina (chiesa paleocristiana), è la premessa di un percorso ricco di storia, della nostra storia, del cristianesimo. Proseguendo faccio caso al fatto che le tappe successive sono la conseguenza logica per il nostro pellegrinaggio, all’insegna della riflessione e della preghiera: visita e preghiera alla Scala Santa presso il Sancta Sanctorum; visita e sosta in preghiera presso le prime basiliche Costantiniane: San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano (con sosta davanti alle due tombe dei due papi santi).

La storia - come ho accennato all’inizio - è il filo conduttore di queste prime tappe. Il passaggio nelle prime basiliche dell’epoca Costantiniana ci riporta alle prime comunità cristiane, alle origini del Cristianesimo. Nella cattedrale di Roma e in San Pietro, abbiamo potuto respirare e assaporare il passaggio architettonico con i suoi elementi di novità rispetto alle prime domus ecclesiae (edifici privati), il riconoscimento di libertà di culto per le comunità cristiane è molto importante, è questo il passaggio: nascono le prime basiliche. Costantino riconosce ai cristiani libertà di culto.

Senza dubbio vengo attratta da tanta magnificenza e splendore, (avrei qualche problema se così non fosse), ma allo stesso tempo, tanta bellezza è un libro aperto dal quale trarre le nostre origini.

Ancor di più mi sorprende,  l’originalità del nostro pellegrinaggio: con la celebrazione della Santa Messa, sempre, in ogni nostra giornata, non la celebrazione scontata, da FARE, ma il punto focale del nostro peregrinare, la caratteristica, quasi la novità:  all’insegna della Riscoperta, della Comunità NUOVA.

Tutto è stato come un rinascere, i luoghi seppur noti a tutti diventavano emblema di un percorso per la riscoperta di una Vita Nuova, quasi una rinascita.

Luoghi non di pura e semplice  ammirazione per lo splendore e bellezza ma, veri e propri luoghi di forte Spiritualità.

 

L’incontro con Padre Vito, Padre Gian Matteo, Padre Glenn, Padre Alessandro, Padre Daniele, Suor Elena, la Direttrice del museo di San Marco, la Direttrice del museo dell’Accademia, Padre Massimiliano, Padre Aldo, Padre Angelo, le consorelle di San Sisto, spero di non aver dimenticato nessuno… che dire… non so come si possa esprimere gratitudine per la loro disponibilità (super!).

Grazie!!!! per aver condiviso con Noi la vostra Sapienza, la vostra Accoglienza, i Vostri Sorrisi, sono state carezze di dolcezza… e crescita personale. GRAZIE!

A San Sisto siamo accolti dalle suore Domenicane con tanto affetto e calore, tutte alla porta ad attenderci e salutarci uno per uno. È stata una gioia incontrarle e condividere con loro la preghiera.

Ricordiamo, tra l’altro, di onorare Suor Maria Antonia Lalìa - fondatrice delle suore domenicane missionarie di San Sisto - per la sua beatificazione.

Senza seguire l’ordine delle varie tappe del nostro peregrinare, passo immediatamente alla cittadina di Siena.

Tappa per me particolarmente importante!

Un ringraziamento speciale va sicuramente a Suor Elena che con la sua bellezza di donna “Domenicana”, innamorata della sua professione, ha saputo trasmettere con semplicità di espressione e ricchezza d’animo, la storia e la fede di una donna coraggiosa: Santa Caterina.

Santa Caterina figura straordinaria e da ammirare. Suor Elena diceva: una donna fuori dal comune! le donne al tempo o si sposavano o entravano in convento.

Santa Caterina ha ascoltato la voce di Dio e a lui si è promessa. Devo a lei, Patrona d’Italia e d’Europa, un ringraziamento particolare e speciale per aver suscitato in me tanta ammirazione e protezione.

L’arte del Beato Angelico merita un pellegrinaggio a sé! (caro Padre Alberto pensaci!!!!!!).

Fra Giovanni da FIESOLE lo immagino come un frate minuto nella sua fisicità (vedi la sua tomba), di poche parole, un po’ distratto… vengo subito smentita, niente di tutto ciò.

La Direttrice del museo di San Marco nella esposizione della sua biografia ci parla di un Frate che occuperà diverse cariche conventuali prima a Fiesole e poi a Firenze (San Marco).

Il Vasari scriverà di lui: “…la sua pittura è il frutto della grande armonia fra una vita santa e la potenza creativa che ha ricevuto”. Davanti alla sua arte mi sono commossa, non solo per lo splendore delle figure e l’armonia dei colori, quanto per la grande fede che è riuscito a trasmettere e continua a trasmettere se lo si guarda con gli occhi dell’anima. Il Beato Angelico è la mano di Dio che parla e trasmette agli uomini il suo Amore.

La tappa all’Angelicum è quanto meno sorprendente; la visita all’aula minor ci ricorda che la missione domenicana è fondata su studio e predicazione.

Padre Glenn (padrone di casa) ci porta in Chiesa e dopo una breve pausa in silenzio, possiamo assaporare la bellezza e grandiosità che ci invade e sorprende! I domenicani non ci deludono mai.

Non posso tralasciare il bellissimo giardino dell’università, dove veniamo accolti da panchine e prato verde e nel quale Padre Glenn ci sorprende ancora una volta: la merenda nel Giardino dell’Angelicum, (secondo me non ci crede nessuno), STREPITOSO!

La merenda (visto la borsa magica di Padre Glenn piena di tante cosine buone, e grazie alle dolcissime Anna e Marta),  ci allieterà per  i giorni a seguire durante i bellissimi e gioiosi spostamenti in Pullman!!! Grazie Padre Glenn e grazie Anna e Marta per la distribuzione!

Doveroso ringraziare il “nostro” caro Massimo che con grande professionalità ci ha accompagnato in Pullman, tutti i giorni del nostro pellegrinaggio! GRAZIE.

 

Gli ultimi pensieri li voglio dedicare a Noi. Siamo stati grandi, meravigliosi, collaborativi e anche… BELLI!!!. È stato un continuo incontrarci, anche nei momenti di difficoltà. Voglio ringraziarVi tutti, siete stati tutti accoglienti nei miei confronti, anche quando mi sono persa nell’intonare i canti (il Gloria… forse un giorno), durante le nostre celebrazioni.

Sono certa che il Signore ha apprezzato la nostra Preghiera nelle intenzioni.

Gabriela